Cosa cambia nella scuola hi-tech

Ogni anno la scuola ha sempre da offrire nuove innovazioni che tendono a facilitare la vita di professori e studenti. Oggi nelle scuole superiori la parola “cartaceo” è stata sostituita con la parola “elettronico” e a confermarlo sono alcune tecnologie.

Il registro elettronico, per esempio, è un particolare registro che può essere visionato anche da casa e non solo a scuola. Per accederci bisogna avere un username e una password date dalla scuola stessa e in questo modo si possono vedere voti, compiti per casa, argomenti svolti in classe e molto altro.

Un altro mezzo che ha rivoluzionato la scuola è stato il badge, uno strumento che garantisce la presenza in classe degli alunni. Il badge è molto utile per contare le ore di assenza, così i professori possono giudicare l’andamento scolastico degli studenti in modo più accurato.

Oggi abbiamo anche le LIM che sono delle lavagne multimediali  in quanto sono in grado di svolgere una lezione diversa dal solito, come guardare un documentario.  Ora le scuole offrono anche più indirizzi e ogni studente può studiare ciò che gli piace senza iscriversi a scuole lontane. Un’altra differenza riguarda le regole, che sono diventate più malleabili. Prima gli studenti erano costretti a vestirsi con un completo che la scuola gli dava, adesso invece hanno più libertà di scelta anche se alcune volte i professori non tollerano alcuni abbigliamenti. Per quanto riguarda l’atteggiamento dei professori nei confronti dei ragazzi, ci sono alcune differenze.

Prima non erano solo gli studenti a dare del “lei” al professore, anche il professore  “ricambiava il favore”, oggi sono rari casi di questo genere ma rispetto a molti anni fa il legame studente-insegnate è aumentato considerevolmente. Poi a fine anno un ragazzo che non aveva mai frequentato l’ambiente scolastico poteva svolgere un esame che gli consentiva di passare alla classe successiva. Per quest’esame doveva essere preparato su tutto il programma svolto e la griglia di valutazione permetteva favoritismi. Oggi quest’esame non esiste più e lo studente che non viene a scuola per tutto l’anno viene indiscutibilmente bocciato. Per il resto non sono presenti sostanziali differenze,  gli studenti entrano regolarmente in classe ogni mattina e i professori valutano i ragazzi con lo stesso metodo di molti anni fa. Ora si spera che la scuola possa di nuovo cambiare. Alcuni vogliono che gli studenti, già dai primi anni di scuola primaria, si concentrino più sulle loro potenzialità trascurando i campi dove hanno più difficoltà. Di certo non siamo noi che decidiamo le sorti della scuola.

Michele Pesce

 

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